Sede di Brugherio
Nella biblioteca dell’Istituto di Ricerca sulle Acque di Brugherio sono presenti alcuni libri tematici riguardanti le scienze acquatiche con particolare riferimento all’ecologia, all’ecologia applicata e all’ecotossicologia delle acque interne. Complessivamente sono disponibili circa 1.500 volumi, la maggior parte pubblicati tra il 1970 e il 1990.
Oltre alla biblioteca tematica è disponibile un archivio scientifico contenente una raccolta di alcune centinaia di estratti compresi tra la metà degli anni 1950 e degli anni 1990 del secolo scorso. enti sono accompagnati da una miscellanea di documenti originali (materiale cartografico, dati grezzi, appunti ecc.) relativi all’archivio personale del Prof. Roberto Marchetti, fondatore nel 1970 della sezione IRSA di Brugherio (allora Reparto di idrobiologia applicata). Sia gli estratti sia la miscellanea sono di particolare interesse per la nascita di discipline quali l’ecologia applicata e l’ecotossicologia acquatica in Italia. L’interesse per la documentazione sopracitata è anche legato allo sviluppo di normative di settore, quali ad esempio la legge 319/76 (legge Merli), risultate innovative e avveniristiche nel contesto internazionale ed europeo.
I documenti dell’archivio scientifico della sede di Brugherio dell’IRSA saranno a breve digitalizzati e potranno quindi essere fruiti da specialisti del settore interessati.
Sede di Verbania
La biblioteca dell’IRSA di Verbania (già “Istituto Italiano di Idrobiologia dott. Marco de Marchi”), ospita circa 7.000 volumi specialistici, 500 volumi antichi (1700-1800), oltre a numerose collane di riviste scientifiche del settore e oltre 60.000 articoli singoli raccolti nella collezione Miscellanea. Si tratta di una biblioteca tematica, che comprende prevalentemente materiale relativo all’ecologia e in particolare, ma non esclusivamente, allo studio degli ecosistemi di acqua dolce. Tra gli articoli raccolti nella sezione “miscellanea”, hanno particolare rilievo storico i 7.000 estratti della collezione del prof. Pavesi, studioso di scienze naturali attivo prevalentemente a Pavia, tra il 1865 e il 1907.
Sede di Taranto
La Sede di Taranto dell’IRSA (1914 – Regio Laboratorio di Biologia Marina; 1931- Istituto Demaniale di Biologia Marina; 1941 – Istituto Sperimentale Talassografico “Attilio Cerruti”; 2001 Istituto per l’Ambiente Marino Costiero e dal 2018 Istituto di Ricerca sulle Acque) dispone di una ricca biblioteca che conserva opere di vario tipo. In particolar modo sono presenti 180 periodici nazionali, 599 periodici internazionali, oltre 15.000 pubblicazioni (monografie, estratti, libri), 4 pregiatissimi volumi “in folio” risalenti al 1700 (tre opere in caratteri bodoniani di Giuseppe Saverio Poli sui Molluschi dei Mari di Sicilia) ed un’opera di Nicola Gualtieri con bellissime tavole illustrative ed annotazioni aggiunte a mano. Alcuni libri sono molto rari, perché edizioni particolari, limitate o, addirittura, prime edizioni. Meritano una particolare menzione il testo “Delle Delizie Tarantine”, opera postuma di Tommaso Niccolò D’Aquino, Patrizio della città di Taranto e l’Index Testarum Conchiliorum di Niccolò Gualtieri (1742), quest’ultimo corredato di oltre 100 tavole calcografiche tra le quali compare una delle primissime illustrazioni al mondo di un argonauta. Presso la sede di Taranto è presente l’Archivio CO.MI.OS che raccoglie la documentazione (cartellini di presenza, attestazioni di produzione mitilicola, ecc.) della COoperativa di MItilicoltori e Ostricoltori che nacque nel 1944, quando fu revocata la concessione dello sfruttamento del Mar Piccolo, fatta nel 1928, dal Comune alla Regia Azienda Demaniale Mar Piccolo che aveva sede a Roma. La cooperativa, che ebbe sede legale presso il Talassografico, contava 50 operai tra mitilicoltori e ostricoltori di Taranto. La concessione rimase in vigore fino al 31 marzo 1957. Dai bilanci risulta che, nei primi 3 anni sia per la solerzia degli operai che per merito del responsabile della Cooperativa, la produzione passò dai 20.000 q/anno dell’esercizio ‘44-‘45 ai 40.000 nell’esercizio ‘45-‘46 e ai 60.000 dell’esercizio ‘46-‘47.