La biblioteca dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale è una biblioteca ricca di storia, i cui testi riviste, gli “Studi Micenei ed Egeo-Anatolici” e la “Rivista di Studi Fenici”, fondati rispettivamente nel 1966 e nel 1973, e, tra le collane, gli “Incunabula Graeca”, la “Biblioteca di Antichità Cipriote”, i “Documenta Asiana” e la “Collezione di Studi Fenici”. Corpus inscriptionum etruscarum, Le necropoli rupestri dell’Etruria meridionale, Archeologia laziale.
I testi riguardano lingue e scritture antiche del Mediterraneo e dell’Oriente e testi in lingua sumerica, assiro-babilonese, ittita, armena, russa, araba, egiziana, turca, greca, etc., alcuni dei quali risalenti alla fine dell’800 e ai primi del ‘900. Il patrimonio librario abbraccia tematiche che vanno dalla storia alla geografia, agli aspetti sociali del diritto e dell’economia, fino alla numismatica; una ragguardevole collezione riguarda le religioni, i culti e le divinità; numerosissime sono poi le relazioni di scavo archeologico di siti dell’Italia antica e dell’intero Mediterraneo, dalla Grecia micenea a Cipro, dalla Magna Grecia alla Fenicia, dalla Mesopotamia all’Anatolia, fino all’Egitto, all’Armenia e oltre. I libri trattano di arte, architettura, costumi e di tutto ciò che è stato indagato per conoscere queste antiche popolazioni. Molti testi sono in lingua tedesca, inglese e francese, una collezione di testi perlopiù unici in Italia è in georgiano.